L’immagine di Dio non si può immaginare
Ma io rimango fermo a guardare e guardare
Senza sapere dove, senza sapere quale
Il sole dietro un muro
Bianco, bianco e spettrale
E nel silenzio intero un futile parlare
L’inutile procedere di tutto questo andare
Vivere senza scopo e senza dubitare
Ma so con precisione, lo so senza sbagliare
Che non si è dato un nome e non può tollerare
Di doversi arruolare come fosse un guerriero
Come fosse un guerriero, un eroe nazionale
Il padre della Patria, un figlio in Palestina
Un profeta nostrano
Arabo, israeliano
Il manichino nudo da usare come scudo
E so con precisione, precisamente avverto
Che certamente Dio non è nemmeno sardo
L’immagine di Dio non si fa immaginare
Ma io rimango solo a pensare e pensare
A una martire innocente, soltanto una bambina
Ed in cambio di niente forse Dio si avvicina.
(2018 – di Franco Castia e Mario Chessa)