S’omine maccu sididu
Istat in s’abba sididu
Penso alle traversate solitarie
Al battesimo dell’acqua con il sale
Quando il cielo basso è un nido d’intemperie
E le nuvole si lasciano toccare
Le onde del mare
Penso a tutto quanto questo navigare
A un alzarsi problematico di vele
Che non c’è nessuna urgenza di approdare
Che non c’è bisogno di ancorarsi bene
Penso a questo lungo piovere dal cielo
Che non lascia traccia dentro il mare
E rimango a bordo
E da qui le guardo passare
Le onde del mare
Penso a tanto sconfinare la frontiera
Che scompaio e ricompaio in mezzo al mare
Non avendo ancora dove riparare
Il Paese per cui battere bandiera
E penso a questo fitto piovere
Che si perde dentro il mare
Senza il tempo d’invecchiare
Penso ad una mano calma
Che si prende il vento
E così lo sfinimento
E penso di poterle calmare
Le onde del mare
Le onde del mare
S’omine maccu sididu
Istat in s’abba sididu.
(1998 – di Franco Castia, Mario Chessa e Marco Piras)