Piazza Duomo, la Cattedrale di San Nicola erano invase dal sole e dai bambini, un pubblico assorto di bambini.
Fra loro e il mondo un adulto che magnificava di cose importanti – lo si capiva – come nell’occasione dell’iniziazione a un culto, proprio con fare sacerdotale.
Qualche volta capita di avere fortuna e noi ne abbiamo avuta tanta – soltanto qualche giorno fa – a passare lì, in quel preciso momento: a cogliere qualche frase dall’omelia (ci sia permesso definirla in questo modo), a provare tenerezza del rapimento dei bambini, dell’incantesimo di poter ammirare un Mini Candeliere – l’oggetto del culto! e chi – fattosi adulto a sua volta – un giorno racconterà ad altri come sgorghi e si tramandi la devozione a una Festa di Popolo impareggiabile qual è la Discesa dei Candelieri, la nostra Faradda!
Perché i Candelieri incarnano l’anima vera di Sassari, la città che ci ha visti nascere, non pochi anni fa, e crescere, e deve averci voluto bene davvero perché altrimenti dopo tutto questo tempo di noi non sarebbe rimasto nulla.
Qualche volta capita di avere fortuna e noi ne abbiamo avuta tantissima, ed eccoci qui, quest’oggi, a ricevere dalle mani del Sindaco Nanni Campus il riconoscimento più ambito cui un sassarese possa ambire, tale da fare impallidire – non sembri esagerato! – un qualsivoglia Oscar alla Carriera: il Candeliere d’Oro Speciale!
E pensiamo alla commozione che sarebbe stata dei nostri genitori e di quante persone care che purtroppo non potranno gioire con noi e per noi, anche fra gli amici d’infanzia, sfortunati compagni di viaggio che non ce l’hanno fatta. E ci sembra di ritrovare i volti e le voci della povera gente del centro storico, come l’abbiamo conosciuta in altri tempi…
Ma questa sera non è sera di malinconie! Guardateci piovere dal cielo, e sorridere senza misura, come anche noi ci guardiamo, dopo che nel cielo siamo stati proiettati, letteralmente esplosi di gioia!